Caro Arthur, se hai ricevuto questa lettera è perchè infine il tristo mietitore ha raggiunto anche me.
Ho deciso di lasciarti questa lettera perchè la cosa più preziosa che ho raccolto nella vita non sono i polverosi libri o le squisite suppellettili create da mastri artigiani nella lontana Europa.
Il bene che più mi è caro è la conoscenza, essa è molta e mi è costata molto, non posso permettere che vada persa. Ho quindi deciso di affidare a te, Arthur, il fardello di ciò che le mie ricerche mi hanno rivelato.
Mi fido di te, è per questo che ho deciso di affidare a te quanto ho scoperto, parlo di fardello perché ciò che ti sto per rivelare di sicuro ti priverà di parte della serenità che a tutta l'umanità è donata dalla benefica ignoranza di ciò che realmente circonda le nostre vite.
Molti sono gli eventi che hanno contribuito a costruire la storia del nostro mondo, alcuni di questi sono da tempo noti a tutta l'umanità, che da sempre si sforza di conoscere e conservare memoria della propria storia. Le mie ricerche mi hanno fatto capire che i più importanti avvenimenti che hanno plasmato i nostro mondo e la breve storia dell'uomo sono molto più antichi dell'uomo stesso. Essi giacciono nell'oscurità delle ere che hanno preceduto la venuta dell'umanità, e solo una piccola parte è ancora ricordata nelle leggende e nei miti ancestrali comuni a tutta la razza umana, dalla Caduta al Diluvio universale.
La storia del mondo è molto più antica di noi Arthur, e temo che la razza umana sia solo l'ultima specie di esseri senzienti ad aver calcato la terra; misteri inimmaginabili si nascondono al di là della storia dell'uomo.
Ciò che mi spaventa è che non sono l'unico aver aperto uno spiraglio in queste oscure conoscenze, ho la sgradevole sensazione che qualcosa di potenzialmente oscuro e pericoloso si nasconda in queste leggende, forse ho trovato qualcuno che potrà aiutarmi o meglio aiutarci a gettare un po' di luce su tali misteri.
So che queste mie parole ti suoneranno strane, forse anche i vaneggiamenti di un paranoico, ma davvero percepisco una minaccia dietro a tali misteri, sono sicuro che tu saprai valutare se questi miei timori sono autentici o solo le inutili preoccupazioni di un vecchio.
Troverai del materiale utile nella cassetta di sicurezza n° 1245 della Boston Bank (14° strada, Boston) di cui ti allego la chiave.
Le notizie più aggiornate riguardo le mie ricerche le troverai nel mio diario che aggiorno quasi giornalmente e che troverai nascosto nella mia casa di Arkham, nel cassettino nascosto nella parte inferiore della pendola del piano terra.
Ti ringrazio per l'amicizia che mi hai dato e ti chiedo perdono per il peso che con questa lettera ho deciso di affidarti
Per sempre tuo amico
Francis
Ho deciso di lasciarti questa lettera perchè la cosa più preziosa che ho raccolto nella vita non sono i polverosi libri o le squisite suppellettili create da mastri artigiani nella lontana Europa.
Il bene che più mi è caro è la conoscenza, essa è molta e mi è costata molto, non posso permettere che vada persa. Ho quindi deciso di affidare a te, Arthur, il fardello di ciò che le mie ricerche mi hanno rivelato.
Mi fido di te, è per questo che ho deciso di affidare a te quanto ho scoperto, parlo di fardello perché ciò che ti sto per rivelare di sicuro ti priverà di parte della serenità che a tutta l'umanità è donata dalla benefica ignoranza di ciò che realmente circonda le nostre vite.
Molti sono gli eventi che hanno contribuito a costruire la storia del nostro mondo, alcuni di questi sono da tempo noti a tutta l'umanità, che da sempre si sforza di conoscere e conservare memoria della propria storia. Le mie ricerche mi hanno fatto capire che i più importanti avvenimenti che hanno plasmato i nostro mondo e la breve storia dell'uomo sono molto più antichi dell'uomo stesso. Essi giacciono nell'oscurità delle ere che hanno preceduto la venuta dell'umanità, e solo una piccola parte è ancora ricordata nelle leggende e nei miti ancestrali comuni a tutta la razza umana, dalla Caduta al Diluvio universale.
La storia del mondo è molto più antica di noi Arthur, e temo che la razza umana sia solo l'ultima specie di esseri senzienti ad aver calcato la terra; misteri inimmaginabili si nascondono al di là della storia dell'uomo.
Ciò che mi spaventa è che non sono l'unico aver aperto uno spiraglio in queste oscure conoscenze, ho la sgradevole sensazione che qualcosa di potenzialmente oscuro e pericoloso si nasconda in queste leggende, forse ho trovato qualcuno che potrà aiutarmi o meglio aiutarci a gettare un po' di luce su tali misteri.
So che queste mie parole ti suoneranno strane, forse anche i vaneggiamenti di un paranoico, ma davvero percepisco una minaccia dietro a tali misteri, sono sicuro che tu saprai valutare se questi miei timori sono autentici o solo le inutili preoccupazioni di un vecchio.
Troverai del materiale utile nella cassetta di sicurezza n° 1245 della Boston Bank (14° strada, Boston) di cui ti allego la chiave.
Le notizie più aggiornate riguardo le mie ricerche le troverai nel mio diario che aggiorno quasi giornalmente e che troverai nascosto nella mia casa di Arkham, nel cassettino nascosto nella parte inferiore della pendola del piano terra.
Ti ringrazio per l'amicizia che mi hai dato e ti chiedo perdono per il peso che con questa lettera ho deciso di affidarti
Per sempre tuo amico
Francis
Il defunto Francis Berkwood aveva lasciato al suo caro amico, il Dottor Arthur Connely, il suo diario personale, un antico tomo datato 1804 e uno strano e misterioso disco di bronzo.
Arthur guardava questi oggetti con apprensione. Il pensiero che, dopo i terrifici avvenimenti recenti, tutto potesse riprendere e continuare generava in lui un vorticoso senso d'inquietudine. Ad aggiungere disagio c'era la recente visita che aveva ricevuto da parte di un Reverendo Cattolico, Philip Anderson, particolarmente interessato a tutti gli eventi che aveva vissuto dalla morte dell'amico.
Per mezz'ora il dottore rimase seduto alla sua scrivania, nel semibuio dello studio di casa a Kingsport, ad osservare i misteriosi oggetti; poi, con un sospiro, si alzò e raggiunse il telefono. Una voce rispose alla sua chiamata. "Jacob, ci sono novità. Dobbiamo incontrarci..."