mercoledì 5 settembre 2012

Arkham Horror Night V

Esistono barriere che ci separano da orrori inimmaginabili. Esistono entità che ad una sola visione potrebbero sconvolgere la mente di un uomo. Esistono potenti esseri che vivono da quando è nato l'universo e si nasconono in altri mondi. Alcuni di loro cercano nuovi mondi, nuove anime, nuove menti di cui cibarsi; la loro venuta distruggerebbe la nostra realtà in pochi attimi, senza speranza...

Azathoth

Gioco: Base + Espansione L'orrore di Innsmouth + Espansione L'orrore di Dunwich + Espansione L'orrore di Miskatonic

Antico: Azathoth


Investigatori:
- Darrel Simmons, il Fotografo (Hippie)
- Jacqueline Fine, la Sensitiva (Tino)
- Michael McGlen, il Gangster (Ginzio)
- Wilson Richards, il Tuttofare (Luke)

In men che non si dica Azathoth è già a metà del suo risveglio e quasi nessun portale è stato sigillato. Una potente maledizione grava sul gagster, che si perde nel tempo e nello spazio più volte durante l'esplorazione dei mondi esterni. Ma nonostante questo riesce a suon di Tommy gun a liberare le strade di Arkham da un buon numero di potenti mostri. Subito il fotografo fallisce nello sviluppare la foto, sua missione principale, ma per riscattarsi si reca in tre luoghi a terminare un rito sacrificale attraverso il suo sangue per indebolire l'Antico e attraverso l'esplorazione di più mondi esterni, sigilla alcuni portali. Il tuttofare è sempre nel posto giusto e, guadagnata una certa notorietà, diventa vicesceriffo. Ritornando da un mondo esterno non trova più la sua macchina ad Innsmouth, dove, nonostante la legge marziale, il panico invade le strade e i mostri banchettano su inermi cittadini; tuttavia scova e arresta Barnaba Marsh, cultista e profeta di sventura che portava in sè la corruzione di Azathoth. L'Antico viene indebolito e fa fatica a trovare nuove crepe nella realtà, riuscendo solo a scatenare mostri che aprano per lui la strada verso Arkham. La sensitiva riesce a cogliere le macchinazioni dei suoi seguaci e più volte interferisce con i suoi poteri, di fatto salvando più volte l'esile barriera con il mondo dell'Antico e permettendo infine ai tre compagni di sigillare in extremis l'ultimo portale.

Gli avevano sgualcito il vestito e il suo volto era ormai un irriconoscibile ammasso di cicatrici. Tutti ora avevano paura di lui. Michael scaricò l'ultima salva di proiettili su quelle creature informi, che ormai non incutevano in lui più nessuna sensazione malvagia. I suoi compagni, o meglio i suoi "soci", avevano fatto il loro dovere. Rimanevano solo più mostri ovunque, ma quello non era un problema per lui. Si accese un sigaro e scese dai gradini della stazione di Innsmouth. "Quasi quasi è meglio far fuori anche qualche abitante, che mi sembrano tutt'altro che sani..." pensò prima di imbracciare il suo Tommygun.