mercoledì 27 giugno 2012

Sulle tracce di Obed Willet

Era notte. La lanterna ad olio appoggiata sul morbido terreno erboso sembrava offrire l'unica scintilla vitale in quella muta oscurità. Jacob Turner e Joseph Rosselli, che dimesso dall'ospedale aveva raggiunto dopo due giorni i compagni, stavano scavando con due pale nel terreno friabile. Arthur Connely era appoggiato ad una lapide e controllava che nessuno si fosse accorto della loro presenza.
L'antico cimitero di Providence, che occupava una sezione dell'antico Parco di St.Peter, era silenzioso e una leggera nebbiolina saliva dal terreno fra le lapidi a creare un'atmosfera umida e surreale.

Avevano scoperto il luogo di sepoltura di Obed Willet dopo alcuni giorni di ricerche a Providence, dagli antichi documenti giudiziari. Era stato sepolto sotto falso nome. In realtà questa strana figura, metà mecenate della città e metà mercante misterioso di oggetti occulti, aveva lasciato segno di sè per tutta la cittadina. Negli antichi registri della biblioteca e dell'antica sede del municipio c'erano diversi riferimenti al suo ultimo processo, che lo aveva condannato a morte; quegli accadimenti e la testimonianza del giudice stendevano un agghiacciante sospetto sulla persona di Obed Willet. Quello che Jacob e Joseph avevano trovato alla vecchia Jenkens-Pratt House, costruita dallo stesso Willet, confermava questi sinistri sospetti. Non era stato facile e l'italo americano si era anche fatto beccare dal padrone di casa, un simpatico ma altezzoso ricco mercante di pelli, a rubare una strana scatoletta da un sottofondo del camino; il medaglione di rame lasciato in eredità ad Arthur da Berkwood era stato la chiave per trovare il nascondiglio segreto. Per fortuna Jacob con l'aiuto del Professor Manningen si era inventato una scusa credibile e avevano risarcito il padrone di casa. La scatola sporca di fuliggine conteneva una strana chiave di metallo e un quadernetto sgualcito, sul cui contenuto Manningen stava ancora indagando.
Obed Willet era stato veramente impegnato nella ricerca di scienze occulte e nell'attività di sconosciuti tenebrosi riti. Secondo il Rev. Anderson erano azioni frutto del demonio e l'affresco della resurrezione di Lazzaro commissionato dallo stesso Willet che il prete trovò nell'antica chiesa battista ne era un fulgido esempio: le costellazioni nel cielo notturno, la caverna oscura così simile ad un portale da cui usicva una creatura bendata, un uomo dipinto nell'angolo con lo sguardo fisso allo spettatore e il libro in mano con le iniziali OWCF erano tutti particolari fuori dai canoni classici e sicuramente facevano parte dei piccoli segnali e indizi lasciati dal mecenate, che sembrava farsi gioco di tutta la sacralità del luogo. Le attività di Obed Willet convergevano con quanto il Prof. Berkwood duecento anni dopo aveva ricercato riguardo ancestrali forze occulte e riti di antiche civilità, e non facevano che alimentare la curiosità mista al retrogusto di inquietudine dei quattro indagatori dell'incubo.

La pala di Joseph colpì qualcosa di duro. La cassa di legno era ormai marcia e si frantumò facilmente. Arthur portò in basso la lanterna e illuminò alcune ossa, rimasugli di vesiti e un cranio fratturato. Un medaglione d'argento era serrato tra le falangi scheletriche. Jacob fece appena in tempo a prenderlo e a metterlo in una sacca. Lo scoppio di uno sparo ruppe il silenzio e fece sobbalzare tutti e tre, bloccando per un attimo il loro cuore. D'istinto si appiattirono per terra e Arthur si nascose dietro una lapide.
Un nuovo sparo echeggiò nel silenzio e una voce lo seguì: "Lasciatelo stare!". I tre amici si diedero ad una fuga precipitosa in direzione opposta. Nessun altro sparo o voce si fece sentire, ma la macchina che avevano noleggiato aveva tutte le ruote tagliate. Lasciarono tutta l'attrezzatura in un canale, cercando di liberarsi di ogni collegamento che poteva esserci tra loro e l'irruzione al cimitero. Dopo di chè tornarono allo Shakespeare Head per far calare l'adrenalina, raccogliere i pensieri e fare il punto della situazione in vista della prossima mossa.





sabato 9 giugno 2012

Ulysses Historical Society

Arthur Connely ebbe modo di incontrarsi con Jacob Turner e invitò anche il Rev. Anderson. Invece Rosselli era ancora convalescente all'ospedale di Boston e poco ricordava di quella terribile notte nei cunicoli sotto Arkham.
Il diario del Prof. Francis Berkwood aveva rivelato non pochi particolari riguardo i suoi studi. Egli stava elaborando delle teorie che definiva "Ancestrali" e negli ultimi tempi eveva stretto un'importante collaborazione con la Ulysses Historical Society di Boston, in particolare con Howard Manningen, illustre membro.
Era l'unico dettaglio utile per approfondire l'inquietante significato del lascito testamentario, tanto più che riguardo a queste teorie neanche il diario aggiungeva chiarimenti.
Pertanto Arthur, Jacob e il Reverendo Philip si trovarono una sera a cena con il Dott. Manningen e John Wheatley, segretario della UHS. Pur trovandosi in un'atmosfera leggiadra e gentile, propria di uno dei migliori ristoranti di Boston, il solo accennare ad alcuni argomenti ed eventi stendeva sul loro tavolo un'atmosfera cupa e oscura. Il Reverendo era rigido e glaciale, mentre Arthur Connelly e Jacob conversavano sulla difensiva, ben sapendo che ad afforntare certi dettagli bisognava mostrare una certa prudenza. In effetti l'incontro risultò piuttosto inconcludente per entrambe le parti, ma i convitati promisero futrua collaborazione e scambio di informazioni.

Le ricerche sulle teorie di Berkwood e sugli antichi reperti del testamento passarono in secondo piano nelle settimane seguenti, fin quando, in un fresco pomeriggio a Kingsport, il telefono di Arthur Connelly squillò di un suono acuto e insistente. Manningen chiedeva un altro incontro e, pervasi da un'insana curiosità, gli indagatori del mistero non si fecero attendere.

Obed Willet fu un personaggio autorevole di Providence, vissuto alla fine del XVIII secolo, proprietario di una compagnia commerciale, eccentrico e famoso collezionista di strani reperti di tutte le ere. Attorno alla sua strana figura si erano nel tempo raccolti racconti discordanti e tenebrosi, ma della sua vera storia si conosce poco.

Fu intorno a questo personaggio che Manningen desiderava iniziare una ricerca e chiedeva aiuto urgente, visto che riteneva esistessero altre persone a ricercare le conoscenze e le rarità di Willet. Quando lo storico ricordò che esisteva chi aveva in tutto ciò fini più oscuri, la mente di Jacob e Arthur corse con un brivido di terrore al nome di Archer. Cosa centrasse Obed Willet con le ricerche di Berkwood non era chiaro, forse rientrava nelle sue "teorie Ancestrali", ma poteva comunque essere un punto di partenza per collaborare con la UHS di Boston.
"Sono contento che abbiate accettato" concluse Manningen, "il treno per Providence partirà domani mattina."